| 3. A caccia!
Valik si era appartato con la cameriera, mentre il resto del branco si apprestava a seguire Codi fuori dal locale. L'aria era fredda e la notte stava trascorrendo inesorabile. Il capobranco li condusse attraverso le strette vie che delimitavano il suo territorio, mentre attendevano che Derek finisse il proprio rituale.
'Ho sonno Touma, sarà meglio tornare nel nostro buco' 'Credo che questa sera finiremo nella tana di Codi' Strinsi le labbra mentre prendevo per mano Touma, che da ormai cinque anni aveva sostituito la mia famiglia.
Derek aveva appena finito quando i lupi tornarono nell'appartamento di Codi. Il forte odore di grasso bruciato non sfuggi all'olfatto fino di Valik. Scoprì poco dopo che quell'odore non era altro che l'essenza di uno spirito che aveva tentato di attraversare il guanto, prima nche Derek lo divorasse. Le informazioni che i due branchi ottennero fù che l'umano a cui davano la caccia era un cavalcato. "Lo elimineremo" proferì sicuro Roger "Sicuramente" fece eco Codi Intanto la ragazzina si assopiva sul divano, lasciando quelle discussioni che poco le importavano agli altri cuccioli
Avevo gli occhi pesanti, le parole e le immagini si fondevano le une con le altre, mentre il mio corpo diventava leggero, addormentandomi. Sognai ancora della mia vita a Tokio, insieme a mio fratello Jiro.Le luci della città erano soffuse, ma emanavano un bagliore accecante. La luce del sole filtrava attraverso le vecchie persiane dell'appartamento. Mentre mi stropicciavo gli occhi il mio naso fiutava l'odore di bacon e uova che Lila stava cucinando. Lo stomaco brontolava e mettere qualcosa sotto i denti mi andava proprio. 'C'è caffè e pancetta. Le uova sono là. Serviti!' queste furono le uniche parole della donna dai capelli rossi. Era fredda e distaccata, probabilmente ci vedeva solamente come un peso. La colazione non era male finchè non si svegliò anche Derek, apparecchiandosi con uova crude e una bistecca enorme. Si mise seduto davanti a me. Era sempre sorridente e sembrava prendere le cose sempre alla leggera: tutto per lui si poteva sistemare, magari facendo leva sulla sua mole gigantesca. 'Come va ragazzina?' 'Direi bene, uova e pancetta per colazione... erano anni che mi capitava! 'Uova e pancetta? Meglio questa!' Posò davanti a me un pezzo di carne, rosso e sanguigno: lo guardavo mentre era immobile sul tavolino di legno, potevo quasi sentirne l'odore. 'E' filetto, la parte migliore' Ero riluttante, avvicinai il viso a quel pezzo di carne. Ne sentii l'odore e ne tastai la consistenza. 'No grazie!' 'Mangia ragazzina! Non puoi dire di no alla carne!' Guardai Derek, era davvero serio. Poi tornai con l'attenzione sul filetto, avevo già lo stomaco pieno. Però c'era qualcosa che mi attirava: avevo l'acquolina in bocca. Affondai i denti nella carne, sentivo soddisfazione nel mangiarla sotto lo sguardo del ritualista. Quando finii sentivo il sapore del sangue in bocca, ma avevo paura delle mie sensazioni.
Il branco dei cuccioli non ha mai cacciato. Derek e Codi ne discutevano animatamente, poco distante da Kumiko. Touma, seduto sul divano alternava il suo sguardo sui lupi presenti. "Questa sera si va a caccia, raduna i cuccioli, io penso al resto!" La voce di Codi tuonava nell'appartamento, mostrando tutto il suo spirito di maschio alfa. Sia Roger che Valik furono contattati e nessuno dei due riucì a replicare all'ordine del capobranco.
"Guai in vista."
Il sole stava scendendo sulla baia di San Francisco. Tutti i lupi si stavano dirigendo al parco nazionale, a nord della città. Qualche bigliettone verde dato ai rangers e i lupi si potevano dirigere ad una piazzola di sosta poco distante, indisturbati. "Sappiate che molti sangue di lupo diventano ranger!" Proferì cinico Codi. Una volta giunti alla piazzola tutti scesero dal furgone, tranne i due giapponesi. La ragazzina guardava i suoi fratelli dal finestrino mentre si spogliavano dei loro abiti umani, assumendo la forma che padre lupo gli donò. Ululavano e ringhiavano l'uno contro l'altro scambiandosi messaggi mentre aspettavano che il cucciolo più giovane scendesse dal furgone e potesse raggiungerli.
Non voglio andare Touma' Lui scosse solamente le spalle. Credo che già sapesse cosa stava per accadere. 'Riportami a casa, ti prego!' Mi sembrava di sentire il rumore delle ossa che si spezzavano e si saldavano, si allungavano e si deformavano. Il loro viso si contorceva dolorosamente, i peli ispidi ricoprivano la pelle, l'umanità nei loro occhi si spense.
Anche Kumiko scese. Tutti l'aspettavano. "Dai sbrigati ragazzina!" proferì Derek "Sbrigati, dobbiamo andare a caccia!" fece eco Roger, eccitato all'idea di catturare qualche preda "No, io sono un essere umano, non sono come voi... non mi aspettate" rispose invece la ragazzina, spaventata. L'atmosfera si stava riscaldando, la tensione aumentava. I lupi si stavano innervosendo, ringhiando contro i due nipponici. Valik prima bloccò la strada alla ragazzina, poi le saltò addosso: i due corpi rotolarono un po' nella terra, e il muso del lupo grigio era a pochi centimetri al viso della giovane. "Lasciami andare" continuava a gridare "Se non ti unisci al nostro branco puoi anche andartene, ma quando troverai un nuovo branco sarà la stessa cosa: questa è la tua natura e devi accettarla!" tuonò irato Roger
Il cuore mi batteva a mille nel petto, avevo una paura tremenda. Sei lupi attendevano che lasciassi libero il dono di Padre Lupo. Ma non volevo diventare anche io un demone lupo: volevo restare umana. Volsi il mio sguardo a Touma, poco distante. 'Non sono come loro' Lui non rispose. Si guardava attorno, studiando la situazione: i lupi più giovani ringhiavano innervositi, i tre più anziani invece si limitavano a guardarci. Sentivo un nodo alla gola, avrei voluto gridare il più forte possibile, ma non volevo darla vinta alla natura del lupo che stava lottando con la mia natura umana. Stavo sidando Roger, il lupo più intraprendente, colui che voleva comandare il gruppo più giovane.
I lupi avevano accerchiato i due giapponesi, Roger invece si stava dirigendo verso Kumiko. "O con noi o te ne vai!" "Andrò via, non mi spaventi!" Il pugno dell'uomo d'affari fù rapido e preciso sul viso della quindicenne, che crollò al suolo con le mani al volto. La rabbia cresceva in tutti, ma sfociò solamente in sguardi sbiechi e di minaccia "Questa la pagherai!" Con rabbia i due si azzuffarono, calci e pugni nel buio della notte. I graffi sulla pelle di entrambi si aprivano e si rimarginavano, rigenerandosi secondo il volere di Padre Lupo.
Avevo gli occhi lucidi, la rabbia stava esplodendo dentro di me, ma riuscivo a reprimerla. Quel pugno ancora mi bruciava, anche se non capivo perchè fosse così importante quella caccia. Non volevo partecipare a quella farsa, non volevo darla vinta a quel dono che rifiutavo. Colpivo con foga, atterrare Roger avrebbe significato far vincere la mia natura umana.
"Devi trasformarti ragazzina, devi liberare ora la tua natura di Lupo, oppure essa esploderà in tutta la sua violenza. Potresti uccidere chiunque ti capiti a tiro, senza badare che sia un uomo o un bambino." suggerì Derek. Il ritualista aveva guidato la prima muta di Kumiko e, per un breve periodo, era stato il suo mentore. "Non è vero!" replicò immediatamente la giapponese, gridando. Le urla si perdevano nel silenzio del bosco circostante, mentre la piccola falce di luna stava trovando il suo posto nel cielo stellato. Roger afferrò per il collo la quindicenne, alzando nuovamente il suo pugno. Intanto Valik e Jason tenevano lontano Touma: i tre si studiavano, scambiandosi solamente qualche colpo. Jason si muoveva goffamente, Valik invece sfruttava tutte le conoscenze apprese nell'esercito.
Incrociai lo sguardo di Roger che mi teneva per il collo. Era decisamente più forte di me. 'Touma aiuto!' gridai.
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